Il termine eclissi ha sempre generato un senso di inquietudine, e diciamolo pure, di paura.
In alcune culture tribali l’evento era presagio caos, di guerre e a volte lo troviamo connesso a disordini sessuali, come l’incesto. L’ordine universale era messo in pericolo, la normalità delle cose sarebbe potuta sparire per sempre. La parola deriva dal greco antico ecleipsis (ἔκλειψις), derivante da ecleipo (nκλείπω) «abbandonare» e, quindi «venir meno, mancare, sparire». Il fenomeno delle eclissi ha sicuramente suggestionato fin dall’antichità gli uomini che riponevano nel percorso dei due luminari (Sole–Luna) un ordine temporale, spaziale ed anche una atavica venerazione vitale. Veder sparire la fonte di luce e di vita impressiona anche noi sofisticati uomini moderni, che di cielo abbiamo, se va bene, qualche immagine della NASA messa come fondo del desktop.
Una eclissi babilonese: la prima conosciuta.
La prima fonte storica che registra questo fenomeno nella Storia occidentale è riportata all’interno di una tavoletta di argilla babilonese, la KTU 1.78, rinvenuta nel 1948 durante gli scavi della città di Ugarit in Siria.
Il testo riporta:
“ Nel giorno…..della luna nuova, nel [Mese] di hiyaru il Sole si oscurò, il suo guardiano era Reshep ( Marte)”.
Tavoletta KTU 1.78
Gli studiosi hanno calcolato che l’unica eclissi possibile nell’area babilonese durante l’arco di tempo di datazione della tavoletta, che presentasse la presenza di Marte doveva essere quella del 3 Maggio del 1375 A.C. Altri storici hanno fornito una seconda interpretazione: il mese hiyaru dovrebbe essere letto come ajjaru ( complicato il cuneiforme!) datando così l’eclissi al 5 Marzo 1223 A.C.
L’eclissi di Omero
Un’altra eclissi famosa è quella che incontriamo nell’Odissea in cui Teoclimeo durante una sua profezia esclamò:
“Il Sole è stato oscurato dal cielo ed una sfortunata oscurità invade il mondo”.
Odissea
Gli archeoastronomi hanno individuato questa eclissi in quella del 16 aprile 1178 A.C., un’eclissi sicuramente spettacolare che si manifestò nell’area dell’Egeo e durante la quale attorno alla corona del Sole si poterono vedere i cinque pianeti visibili ad occhio nudo. Sempre nella tradizione greca a Talete di Mileto va il primato di aver individuato un metodo matematico per la previsione delle eclissi.
Uno sguardo ai Maya
La popolazione Maya è nota ai più per le Piramidi e per le varie profezie che imperversarono nel primo decennio del 2000, con una nefasta previsione che avrebbe interessato il 21 dicembre del 2012 come data della fine del Mondo. Questo perché, oltre le Piramidi, un complesso sistema amministrativo e sociale, i Maya furono anche dei grandi osservatori del cielo. Numerosi sono i testi in cui i Maya dimostrano di conoscere bene gli astri ed il loro calendario presentava una raffinatezza di calcolo tale da riuscire a prevedere le eclissi lunari con una certa precisione. Il tempo era diviso in cicli e la profezia del 2012 si basava proprio sulla fine di un ciclo che si manifestava al mondo, nella cultura Maya, con l’oscuramento del Sole. Ma il 2012 è passato e noi viviamo tutti ancora sotto questo Sole. Il prossimo 21 giugno sarò interessato da un’eclissi penombrale e puntuale, on line, è ritornata la profezia Maya della chiusura di un ciclo, che porterà alla fine del Mondo la prossima domenica, 21 giugno. Perché? Perché passando dal calendario giuliano al gregoriano si sono persi 11 giorni annui che sommati per gli anni perduti ci portano al fatto che stiamo vivendo nel 2012 e non nel 2020. Vedremo, per ora basta sapere, come troverete scritto a fine articolo, che l’eclissi del 21 giugno sarà visibile in un un’unica porzione terrestre. Fine di un mondo parziale? Vedremo.
Ma come funziona l’eclissi di Sole?
L’eclissi è un fenomeno ottico che interessa l’asse Sole-Terra-Luna, caratterizzato dall‘oscuramento del Sole da parte della Luna , vista dalla Terra, ovvero quando si crea un allineamento perfetto tra piano equatoriale e piano dell’ellittica. Ogni mese ci troviamo nella situazione in cui Sole e Luna si incrociano durante la loro orbita (sinodo) e la Luna in questa fase è solitamente invisibile ( Luna Nuova), ma solo con questo allineamento perfetto l’ombra della Luna riesce ad oscurare parzialmente o completamente il disco solare. Così come le eclissi lunari intervengono solo durante la Luna Piena, il Sole deve aspettare che la Luna si avvicini e diventi Luna nuova, pronta successivamente a ricominciare il suo corso ed aumentare la sua visibilità. Ma durante l’eclissi solare la Luna, che ogni mese si cela agli occhi del mondo, riesce a far ricadere sotto la sua ombra Sole e Terra.
Durante il prossimo novilunio del 21 giugno, che si terrà a 0 gradi di Cancro, la Luna si troverà dunque tra Sole e Terra e proietterà la sua ombra a partire dalla Repubblica democratica del Congo/Zaire, Sudan, la parte meridionale della penisola araba, Pakistan, India del Nord, la Cina meridionale, (Taiwan) per terminare nell’Oceano Pacifico.
L’Italia sarà lambita pochissimo e la visibilità dell’eclissi è prevista di mattino molto presto con una durata relativamente breve tra Centro e Sud Italia.
Vi segnalo anche l’interessante articolo di sul significato simbolico della eclissi lunare a 0 gradi di Cancro del 21 giugno.
Guarda la mappa Mondiale dell’eclissi
Lettura consigliata: Anthony Aveni “ In the Shadow of the Moon-The Science, Magic and Mystery of Solar Eclipses”.