Il 28 giugno 2020 Marte entra nel segno dell’Ariete. Per i frequentatori delle previsioni astrologiche, tra i molti spauracchi di questo 2020 c’è il lungo stazionamento di Marte nel primo segno del cerchio zodiacale (dal 28 giugno al 6 gennaio 2021). Per i neofiti dell’osservazione del cielo diciamo che Marte entra nel suo domicilio arietino e che vi rimarrà per un periodo in effetti molto lungo, tra moto diretto e moto retrogrado.
Perché la permanenza nel Segno zodiacale principe, sede privilegiata di Marte, agita tanto gli animi astrologici, cosa che per altro accade ogni due anni? Perché il Marte in Ariete è descritto nelle sue qualità primarie, di affermazione, aggressività, un Marte legato all’immaginario della guerra, della violenza cieca ed indiscriminata, della rivolta e dell’immediatezza dell’agire senza riflessione. Ovviamente la panoramica mondiale tra pandemia e disordini sociali non facilita letture distese.
Dei tre stadi di Marte che conosciamo nello Zodiaco (in Ariete, Scorpione e Capricorno) quello in Ariete è il più violento, incontrollato, che non sa dirigere la propria azione, anche perché non sarebbe funzionale. Il primo stadio di questo Archetipo di Fuoco è la creazione di un nuovo Mondo, l’inizio, la forza che spinge alla nascita.
Ma in mezzo a questo scenario rivoltoso, la funzione di Marte (che secondo alcuni astrologi, quando si trovava in Sagittario nel mese di Dicembre 2019, avrebbe attivato il meccanismo pandemico e quindi il grande cambio di ritmo globale) è quella di aprire la strada ed attivare nuove dimensioni. Marte rappresenta quella spinta che permette al bambino di uscire dal ventre della madre e iniziare una nuova vita. E’ la forza che permette il passaggio da uno stato liquido amniotico (della XII casa) alla vita su questa terra attraverso l‘aria. Marte è il momento della nascita, la conquista di una nuova vita.
Allora cogliamo questa energia, difendiamo la nostra indipendenza, lottiamo per qualcosa di veramente giusto, e se occorre, cambiamo strada.
Con il mio consueto sguardo rivolto al passato vi riporto che furono proprio le osservazioni dell’andamento delle orbite di Marte, effettuate da Thyco Brahe e Keplero, ad inaugurare una nuova pagina della scienza occidentale, con l’acquisizione delle prime due leggi di Keplero (la terza arriverà in seguito) e la scoperta della natura ellittica delle orbite. L’ultimo baluardo aristotelico, con la circolarità della orbite, lasciava il passo ad un nuovo meccanismo universale.
La imminente chiusura a fine anno del grande ciclo planetario di Terra, ovvero le grandi congiunzioni tra Giove e Saturno in questo elemento, che si è aperto circa 250 anni fa, sta lasciando il passo, non senza resistenze, al grande ciclo di Aria, che vedrà la prima grande congiunzione tra Giove e Saturno in Aquario il prossimo 21 dicembre.
Un vecchio sistema basato sulla produzione industriale, le catene di montaggio (che hanno avuto un loro apice nello sviluppo moderno e globale con la global value chain), ovvero una economia per come è stata intesa fin ora, dovrà lasciare il passo ad un rapporto diverso. Come lo smart working sta avanzando rispetto alla rassicurante produttività che passava per la “reclusione” fisica entro un determinato spazio ed entro un determinato tempo registrato, figlia della catena di montaggio.
Non è un caso, in questo meraviglioso equilibrio di forze, che Urano stia in un segno di Terra legato alle risorse, alla loro gestione, alla moneta, ed aiuterà a disarticolare la visione concreta, certo stabile, ma un pelino rigida dell’elemento terra, verso ambiti maggiormente aperti ed interconnessi dell’elemento aria.
Il processo sarà lungo e non certo indolore. Il vecchio sistema sicuramente opporrà resistenze ed il passaggio da valori di Terra a valori di Aria impegnerà Marte, come solo lui sa fare, testardo ed impulsivo, nello sgomberare il campo da ostacoli ed intralci. Marte avanzerà con il nuovo, con qualcosa di mai visto prima, costi quel che costi.