Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim, meglio noto come Paracelso, è una figura di spicco del Rinascimento. Nato Il 14 novembre 1493 nella cittadina svizzera di Einsiedeln, Paracelso o Teofrasto Paracelso, è stato un medico, alchimista e astrologo.
Biografia
Paracelso si laureò all’Università di Ferrara, più o meno negli stessi anni in cui vi si laureò Niccolò Copernico. Rifiutò l’insegnamento tradizionale della medicina, dando vita a una nuova disciplina, la iatrochimica, basata sulla cura delle malattie attraverso l’uso di sostanze minerali. Inoltre, aggiunse alla dottrina dei quattro elementi di Aristotele una teoria che contemplava tre nuovi principi della materia (sale, zolfo e mercurio), da intendere più che altro come archetipi spirituali, il cui bilanciamento o separazione determinava lo stato di salute. Per lui, l’alchimia era soprattutto una scienza medica, che mirava a scoprire i segreti della vita e della salute, attraverso la conoscenza delle proprietà nascoste delle sostanze naturali.
La Connessione tra Astri, Pianeti e Piante
Paracelso è noto per aver sviluppato una teoria che collega i sette pianeti della tradizione con le piante. Questa teoria, conosciuta come la “Teoria delle Segnature”, sostiene che il Creatore dell’Universo abbia posto il suo sigillo su tutto il Creato.
Secondo Paracelso, le erbe medicinali portano delle “firme divine” che permettono, a chi la sa cogliere, di sfruttare le proprietà curative.
Per esempio, le piante influenzate da Saturno sono pesanti, astringenti, dal sapore acre; producono steli senza fiori, si riproducono senza seme. Le piante influenzate da Giove hanno un gusto dolce, soave, sottile, debolmente acidulo. Questa teoria delle segnature è stata la base per lo sviluppo dell’omeopatia, che sostiene il principio “similia similibus curantur”, ovvero “i simili si curino coi simili”.
Ma Paracelso non si limitava a studiare le proprietà fisiche delle sostanze naturali. Egli riteneva che ogni elemento fosse dotato di un corpo astrale, che lo collegava al mondo celeste e alle sue influenze. Paracelso era convinto che i pianeti esercitassero una forte azione sul destino degli uomini e sulla loro salute, secondo una corrispondenza simbolica tra il macrocosmo e il microcosmo. Per esempio, il Sole era associato al cuore, la Luna al cervello, Marte al fegato, Venere ai reni, Mercurio ai polmoni, Giove alla milza e Saturno alla vescica. Paracelso usava l’astrologia non solo per diagnosticare le malattie, ma anche per intervenire su di esse con una sorta di magia naturale. Paracelso fu così uno dei primi a concepire la medicina come una scienza olistica, che teneva conto sia dell’aspetto materiale che di quello spirituale dell’uomo.
Le “Firme Divine” nelle Erbe Medicinali secondo Paracelso
La teoria delle “firme divine” nelle erbe medicinali è un concetto elaborato dal medico e alchimista svizzero Paracelso. Secondo questa teoria, le erbe medicinali portano delle “firme” o “segni” che, se interpretati correttamente, possono rivelare le loro proprietà curative. L’origine della Teoria delle Firme Divine divine si rinviene nel pensiero di Plotino, il fondatore del Neoplatonismo. Plotino sosteneva che l’Universo è un unico organismo vivente, costituito da più parti, ognuna delle quali svolge una funzione specifica.
Paracelso estese questo concetto alle erbe medicinali, sostenendo che portano delle “firme divine” che rivelano le loro proprietà curative. Queste “firme” possono essere riconosciute attraverso vari attributi delle piante, come la forma, il colore, l’odore, e così via.
Esempi di Firme Divine nelle Erbe Medicinali
Per comprendere meglio questa teoria, consideriamo alcuni esempi pratici:
Noce: La parte edibile di una noce assomiglia molto alla corteccia cerebrale. Secondo la teoria delle firme divine, questo suggerisce che la noce può avere proprietà benefiche per il cervello.
Equiseto: Conosciuto anche come “Coda cavallina”, l’equiseto ha una forma che ricorda la chioma di un cavallo. Pertanto, secondo la teoria delle firme divine, può essere utile per rinforzare capelli, unghie e ossa.
Tarassaco: Il tarassaco, con il suo tipico fiore giallo, è associato alla cura del fegato secondo la teoria delle firme divine.
Passiflora: Il fiore della passione, che ricorda la corona di spine indossata da Gesù, è utilizzato per le turbe emozionali.
Eufrasia: Questa pianta è usata per il benessere degli occhi, e i suoi fiori ricordano proprio un’iride.
Vite rossa: Le foglie rosse e le nervature della vite rossa ricordano i vasi sanguigni, suggerendo un uso per proteggere e migliorare la circolazione.