Con questo post vogliamo suggerirvi una lettura per questo mese di luglio. E’ stato presentato da qualche giorno il libro dello scrittore svizzero Matteo Terzaghi, “La Terra e il suo satellite” per la casa editrice Quodlibet, e come non leggerlo assieme in questo mese dedicato alla Luna? Ne parliamo in questo blog un po per inaugurare una sezione di consigli editoriali, in parte perché mi ha anche stimolato una breve riflessione sulla Luna e la memoria.
Il libro parla di infanzia, esperimenti zoologici, musicali e cinematografici; tuffi, invenzioni linguistiche e altri gesti di resistenza; gli astri e la pioggia, la malattia e la salute, gli incendi che tutto annientano e la salvezza; case fantasma, baffi lunari, piante a rotelle, borsaioli da circo e altri prestigiatori; e lo fa sviluppando la forma del tema in classe in alcune delle sue varianti più comuni, dal raccontino autobiografico alla «recensione», dal commento di un testo d’autore o di una notizia di attualità al componimento filosofico.
L’autore consapevolmente o meno, affastella sensazioni e suggestioni sotto l’ombra sfumata della Luna, come sfumati ed onirici sono i suoi racconti e le sue visioni. Una tra tutte: le piante a rotelle, che decorano gli stand nelle Fiere commerciali (sarà che per anni ho girato il mondo tra Fiere di vario genere), dopo aver fatto il loro lavoro di abbellimento e di trasformazione della diffidenza in fiducia, e della prudenza in acquisti ed investimenti, decidono di scappare dal loro magazzino e disperdersi nella boscaglia. Oppure il lungo elogio alla pioggia, così “terrestre”:
“Della pioggia mi piace che è così terrestre! Sulla Luna batte il Sole ma non la pioggia, né piove sugli altri pianeti del sistema solare…”
Matteo terzaghi-la terra e il suo satellite
Il libro è di quelli che si legge in qualche ora. Non un diario di ricordi, ma frammenti atemporali, a tratti surreali, in un tempo indefinito tra l’infanzia, l’età matura, lampi di memoria e suggestioni varie. La memoria non è storica, non segue una linearità temporale, e del meccanismo che ne regola il funzionamento ( che lasciamo ai molti siti sul web che se ne occupano) una cosa è chiara: si memorizza, si conserva un ricordo, in base all’indice di emozione che ci ha provocato.
La memoria, con i suoi meccanismi di selezione, quindi è strettamente collegata alle emozioni. Semplificando vi sono 4 livelli di memoria. Qui accenneremo solo che l’’ippocampo, una formazione nervosa situata sul margine inferiore dei ventricoli laterali , sopra il cervelletto, è la zona del cervello deputata a gestire le emozioni. Questa zona del cervello gestisce le emozioni, i sentimenti e perciò anche la nostra percezione della realtà. Poiché l’ippocampo si occupa della funzione di selezionare le informazioni da trasferire nella memoria secondaria, ne deriva che l’apprendimento e l’oblio sono notevolmente influenzate dalle emozioni positive e negative. Nella nostra composizione astrologica, la Luna è garante di questa funzione di sensazione di selezione e di conservazione, così che noi ricordiamo con specifiche caratteristiche a secondo di dove abbiamo la nostra Luna nel Tema Natale.
Con la Luna sentiamo, simbolo che da sempre ci guida nel mondo dei sogni, dell’empatia, della capacità di provare un sentimento e con il quale valutiamo cosa ci potrà accompagnare e cosa sarà destinato all’oblio. Con la nostra Luna, che sia di Fuoco, di Terra di Aria e di Acqua, stratifichiamo, idealizziamo, decodifichiamo e fissiamo un momento specifico che riemergerà attraverso un profumo, un immagine, improvvisamente, riportandoci indietro nel tempo. Costruiamo e decostriamo la realtà, diamo valore, facciamo sparire o rendiamo eterni persone, luoghi, tramonti, notti buie. Il tempo con la Luna si confonde, come nel libro proposto, in cui un prima ed un dopo sono irrilevanti, in una successione indistinta. Come nel cielo la Luna si mostra e si nasconde, dentro di noi la sua luce interiore illumina con dolcezza, o parzialmente o offuscando nel profondo buio ciò che l’ha nutrita o spaventata.
Terzaghi lo coglie bene chiedendosi nel libro:
“Uno scherzo della percezione si era trasformato in uno scherzo della memoria. Ma se questo era uno scherzo, allora che cosa sono – dove sono – le esperienze che abbiamo vissuto? E se la nostra memoria è così labile, in cosa consiste, alla fine, la nostra stessa vita?”.
Matteo Terzaghi
A noi rispondere all’autore, con la nostra capacità di sfumare e di ricostruire, a volte gelosamente custodendo tutto ciò che è passato come brave Lune in Acqua, trasformando i ricordi in immagini caleidoscopiche come brave Lune in Fuoco, resistendo al sentimento che alla fine ci ha travolti, come brave Lune di Aria, ed infine, ricordando la sensazione del gusto e delle carezze sulla pelle come sensuali Lune di Terra.