Fine luglio-agosto mese del Leone. Re dello zodiaco, è associato a varie descrizioni. Si dice di loro che siano coraggiosi, entusiasti, generosi e creativi. Vediamo come vengono descritti in una qualsiasi definizione trovata on line in uno dei tanti oroscopi presenti nel web. Poi vedremo quanto queste definizioni lasciano il tempo che trovano.
Il Leone è il quinto segno dello Zodiaco. Questo segno è impossibile mancarlo, vista la sua predilezione allo stare al centro della scena. Il Leone è molto ambizioso e creativo: è così abbastanza comune vedere il Leone su un palcoscenico, visto che il Leone non è timido a esporsi alle luci dello spettacolo.
L’entusiasmo del Leone è senza limiti ed esso è seguito dalla sua generosità di spirito e la determinazione a raggiungere il successo. La loro concentrazione potrebbe essere scambiata per vanità e prepotenza, ma il Leone direbbe “Non è vero!” e riprenderebbe con il suo comportamento regale. L’elemento associato al Leone è il Fuoco; tutto ciò che riguarda la sua personalità è caldo,caldo,caldo. Il coraggio che mostra fa sì che molti siano attratti dal Leone. Se hai bisogno di qualcuno che guidi un cambiamento, chiama il Leone,visto che si impegneranno ad aggrandirlo e migliorarlo. Le grandi forze del Leone sono la creatività, l’idealismo e la propensione al comando. Al Leone non manca l’ambizione, così gli piace completare i compiti che si era dato – e divertirsi mentre lo fa.
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L’immaginario collettivo riserva al Leone sfumature legate al coraggio, all’energia, all’entusiasmo ed alla fiducia: un vero Re della foresta zodiacale.
Questo punto di partenza ci servirà per sfatare il mito che il segno zodiacale (ovvero segno-solare) possa veramente racchiudere la complessità di un individuo, ben espresso invece dal Tema Natale nel suo complesso.
Prenderemo quindi ad esempio due Leoni che nella loro vita hanno brillato, ma anche espresso caratteristiche lontane dall’immaginario del Leone come creatura solare, audace, generosa e centrata, come vuole la vulgata leonina: Salvatore Quasimodo e Ettore Majorana.
In questa occasione non analizzeremo il loro intero Tema di Nascita perché questi articoli vogliono essere leggeri e veloci. Diremo solo che il loro Sole presenta degli aspetti con altri pianeti e specifiche dominanti che ne caratterizzano il temperamento in maniera differente rispetto al classico cliché del segno zodiacale.
Come ogni anno trascorro l’estate tra Modica e Scicli ed ho voluto dedicare queste prime riflessioni a Salvatore Quasimodo che vide i suoi natali proprio nella cittadina siciliana di Modica il 20 agosto 1901. Poeta esponente della corrente dell’ermetismo, ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1959.
Il suo tema presenta un Sole in I casa, quindi con nascita notturna e prevalenza di pianeti sotto l’orizzonte. La dominante si trova nell’elemento fuoco, ed i pianeti focali sono Sole Mercurio e Luna.
La dominanza del segno del Leone e della prima casa arietina, che spinge all’affermazione e la ricerca della propria identità di un Sole Leone, nella poetica di Quasimodo fanno il paio con l’intimo e profondo bisogno nutrimento e ricerca di profondità emotiva di una Luna in Scorpione in IV casa.
Il tema dell’esilio e della ricerca di un’identità, la solitudine esistenziale dell’uomo contemporaneo, la parola “assoluta” (sciolta cioè da legami con il mondo), la spiccata astrazione concettuale, fanno della poesia ermetica di Quasimodo un manifesto del suo ritratto astrologico.
La sua poesia più famosa ne è limpido esempio:
Ognuno sta solo
sul cuore della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Ed e’ subito sera-salvatore quasimodo
La grande forza vitale del segno del Leone, la grande carica creativa ed energetica si confronta con l’ultimo atto di un giorno ormai morente, nella solitudine disarmante. La poesia è centrata su due parole chiave della simbologia leonina: cuore e Sole.
Ognuno è solo sul cuore della Terra, nel proprio centro, faticosamente conquistato, trafitto da un ultimo raggio di Sole, che rimette la scena in un ambito dove speranza, visione, coraggio, sono rarefatti da una luce pre-notturna, in un disorientamento quasi affranto. I grandi valori Leone e la dominante fuoco irradiano il mondo di Quasimodo che non può non assistere attonito al calar della sera, che introduce ad una malinconica solitudine, anticipando una tenebra improvvisa, né romantica né consolatoria.
In soli tre versi la descrizione della fase declinate di un tramonto si carica di forti connotazioni esistenziali e simboliche. Ne deriva quindi uno scenario fortemente astratto in cui l’immagine poetica vuole generare un’atmosfera sospesa e quasi surreale, irrimediabilmente sconvolgente per un segno destinato a brillare come un Leone.
Ettore Majorana nasce a Catania il 5 agosto del 1906 e scompare tra Palermo e Napoli il 27 marzo 1938. Fisico matematico di fama internazionale, la sua misteriosa scomparsa ha generato molte ipotesi che non tratteremo in questa occasione e che verranno affrontate con un post a lui dedicato ( Ettore Majorana ed il pensiero di dio). Majorana presenta un Sole in Leone congiunto a Mercurio in VI casa, una Luna in Aquario in XII casa, ed un Saturno all’Ascendente in Pesci, con una prevalenza di pianeti sotto l’orizzonte. Personaggio schivo, rifiutò molte cattedre estere e prestigiose prima di accettarne una presso l’Università di Napoli. Difficile, con il quadro astrologico che presenta, vivere l’unicità e la gloria di un Sole Leone nella casa del servizio e dell’omologazione. La VI casa infatti induce il soggetto a vivere e concentrarsi sul quotidiano, l’ordinario, il servizio verso gli altri. La sua Luna in XII casa, opposta al Mercurio in Leone dava alla sua intelligenza connessioni geniali, e l‘Ascendente Pesci, segno che occupa la XII casa, richiama sia l’attrazione per l’assoluto che la fusione nel tutto e la conseguente negazione dell’ordinario.
La fama raggiunta da Majorana dovette essere insopportabile, la luce intellettuale che brillava nel mondo, fu consapevolmente spenta un giorno di marzo del 1938. Era il 27 marzo quando Majorana informa un amico con una lettera di essersi preso qualche giorno di riposo a Palermo e di voler rientrare a Napoli. Alloggerà per una sola notte al Grand Hotel Sole, e proprio in quel luogo dal nome tanto evocativo per un Leone, deciderà di tramontare, sparendo dal mondo troppo illuminato dalla sua luce.
Non considero il Segno del Leone un coraggioso per antonomasia. Ci vuole coraggio e fermezza per brillare tanto quanto sanno fare i Leoni, ma se non può essere il primo e l’unico, o non vuole esserlo, preferisce essere l’ultimo, come il Sole al tramonto, in un rifiuto di quella potenza energetica e creativa a volte tanto difficile da sopportare.
Scritto con amore sotto il cielo di Modica,
Patrizia De Vincenzi