I MERCURIALI

Definiamo mercuriali coloro che nel tema di nascita hanno un mercurio dominante, unito a una prevalenza di pianeti in Gemelli, in terza casa o in Vergine. Anche un accento sull’elemento Aria può essere indicativo in tal senso. Mercurio può trovarsi in uno dei suoi domicili o essere congiunto a punti sensibili del tema (in particolare Sole, Luna e Ascendente).

Fisicamente sono esili, asciutti, dalla muscolatura sottile e poco evidente. Tendono ad avere un aspetto androgino, con caratteri sessuali secondari poco sviluppati: scarsa peluria, forme longilinee e corporatura flessuosa. Negli uomini il viso tende a restare glabro, le braccia sono magre e il torace poco ampio; le donne hanno spesso un’aria da fatina, col seno piccolo e i fianchi stretti. In generale danno l’impressione di non essere mai cresciuti, come se il loro corpo conservasse una freschezza preadolescenziale. Con gli anni, anziché appesantirsi, sembrano asciugarsi sempre di più, quasi fino a perdere consistenza corporea. In effetti, come accade a tutte le tipologie legate all’Aria, per i mercuriali è difficile prendere peso, perché il loro essere in movimento costante li porta a consumare moltissime energie. Ipercinetici e scattanti, hanno difficoltà a restare fermi; anche quando se ne stanno seduti a tavola è facile vederli tormentare qualche oggetto con le mani, tamburellare col piede per terra o far rimbalzare lo sguardo da un capo all’altro della stanza. Nel caso in cui li vediate sempre fermi, siate pur certi che con la mente sono impegnati a rincorrere un pensiero dopo l’altro e ad analizzare il mondo circostante. Ipercontrollanti e vigili, tendono a patire enormemente lo stress, e non è infrequente che soffrano di esaurimento nervoso a causa della loro mente iperattiva. Lo sguardo è vivido e inquisitorio, sempre pronto a catturare ogni piccolo dettaglio.

Sono persone dall’aria scanzonata, teatrali e irrequiete. Vivono e percepiscono la realtà soprattutto attraverso il filtro della mente: ogni vissuto, anche quello più fisico, viene tradotto in pensiero, opinione, teoria. Hanno la facoltà quasi magica di trovare le parole per tutto: non c’è nulla che non possa essere argomentato e trasformato in discorso. Perché possano percepire la vita come reale, hanno bisogno di verbalizzarla.

Hanno un radar speciale che coglie le incongruenze e i dettagli imbarazzanti delle situazioni, e non si fanno remore ad esporli sulla pubblica piazza, improvvisando siparietti comici degni del più consumato cabarettista. Adorano divertirsi e far divertire: il loro umorismo tagliente miete spesso più di una vittima, vista la precisione chirurgica con cui pungono i punti deboli degli interlocutori; d’altro canto sono anche abilissimi a stemperare la tensione con una risata, sciogliendo così i dissapori.

Socievoli e dall’indole mondana, amano stare in mezzo agli altri e sono alla ricerca costante di uno scambio dialettico. Hanno una spiccata propensione al dibattito, al punto che discuterebbero di qualsiasi cosa, indipendentemente da quanto siano interessati o preparati sull’argomento in questione. Del resto hanno un’ottima memoria e anche solo ascoltando di sfuggita sono in grado di raccogliere una quantità notevole di informazioni. Il resto lo fa la furbizia: da attenti ascoltatori quali sono, lasciano parlare l’interlocutore affinché sia lui a fornir loro i dati di cui hanno bisogno per tirare le redini del discorso. Se dovessimo attribuir loro un motto, sarebbe “l’importante è parlarne“. Quando si trovano nel mezzo di un dibattito, continuano a discutere finché non lasciano l’avversario senza parole. Lo fanno con la leggerezza e l’aria sorniona che li contraddistingue, dando l’impressione di non prendersela neanche quando i toni si fanno accesi. Sono sofisti nati, talenti naturali nell’arte della retorica, capaci di convincere gli altri di qualcosa a cui loro stessi non credono. Possono diventare polemici, ma mai con la pesantezza di altri tipi planetari (ad esempio i gioviali e i plutoniani). Per loro discorrere è un gioco, la vita stessa è un gioco: se viene meno il divertimento, non c’è più gusto.

Vivono un conflitto costante tra il bisogno di socialità e uno strisciante senso di vuoto che li fa sentire soli anche quando sono in mezzo agli altri. Alla base c’è una forte insicurezza relazionale: pur avendo numerosi rapporti sociali non riescono a sentirsi davvero in contatto con le persone a causa della difficoltà a entrare in intimità. Essendo tipi prevalentemente mentali (Jung direbbe che hanno una funzione pensiero dominante), si trovano a disagio nel mondo delle emozioni e mal sopportano i silenzi, gli sguardi, il contatto fisico prolungato. Questo li esclude da un’intera gamma di comunicazioni non verbali che costituiscono in realtà la base di una conoscenza profonda dell’altro. L’impressione è che siano in perenne fuga: quando le cose si fanno troppo intense tagliano corto con una battuta sarcastica e si dileguano. Hanno difficoltà a lasciarsi andare e ad affidarsi a ciò che provano, perché le emozioni non sono spiegabili né controllabili: ci sono e basta.

Possiedono un’immaginazione acuta nella quale però non credono. Anzi, molto spesso svalutano la loro parte sognatrice, che bollano spietatamente come naif. Sono terrorizzati all’idea di scoprirsi degli ingenui sempliciotti – loro userebbero questa definizione – ma al tempo stesso sono alla costante ricerca di qualcosa in cui credere. Per questa ragione sono in realtà affascinati dal mondo dell’occulto e dalla spiritualità. Ci si accostano con scettica curiosità; lo studiano attentamente, a tratti se ne lasciano influenzare, ma poi prendono le distanze. Per lo stesso motivo sono attratti dai cosiddetti animi candidi, le persone che si fanno guidare dal sentimento e dalla fede: loro un po’ li ammirano e un po’ li disprezzano, li punzecchiano con scanzonato cinismo e segretamente sperano di ottenere la prova che esista qualcosa al di là della realtà ordinaria. Capita spesso che si innamorino di questo genere di individui, perché rappresentano la loro polarità opposta.

Tra le doti maggiori dei mercuriali c’è sicuramente la leggerezza che, per dirla con le parole di Calvino, «non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto senza avere macigni nel cuore». Eppure nel profondo anche loro desiderano qualcosa di concreto che li tenga ancorati al suolo. Per farlo hanno bisogno da una parte di abbandonare il controllo razionale e dall’altra di affrontare il fantasma della noia, che è in fin dei conti paura del vuoto. Eppure è proprio dal vuoto che sorgono le intuizioni migliori, ed è nel vuoto che possiamo trovare un radicamento alla nostra natura spirituale.

I mercuriali raggiungono il massimo delle loro potenzialità quando riescono a mettere la loro mente brillante al servizio di un obiettivo unitario, in grado di dare spessore alle idee e di trovare finalmente un senso profondo nella vita.

di Luca Picariello