CHI HA SCOPERTO LA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI?

La scoperta del meccanismo della precessione degli equinozi è attribuita ad Ipparco di Nicea (190 a.C – 120 a.C.) Matematico ed Astronomo del mondo antico. La maggior parte delle informazioni che abbiamo su di lui ci sono giunte attraverso l’Almagesto di Tolomeo che cita la sua opera, Sulle variazioni [di posizione] dei punti equinoziali.

Ipparco calcolò con precisione la lunghezza dell’anno tropico, ossia del tempo impiegato dal Sole per tornare nella stessa posizione, vista dalla Terra, lungo l’eclittica, e che ha come punto zero il punto d’Ariete (punto γ) o equinozio di primavera. Questo è il punto che introduce la primavera astronomica ed è uno dei due, l’altro è il punto della Bilancia (punto Ω) o equinozio d’autunno, in cui l’equatore celeste interseca l’eclittica.

Ipparco scoprì la precessione proprio confrontando le sue misure di longitudine di stelle con quelle precedenti. Trovò che tutte differivano di circa due gradi. Le latitudini celesti, invece, erano rimaste praticamente invariate.