Eccoci arrivati al mese della Vergine. Dopo lo scialo di energia del Leone, col suo sfarzo luminoso e il calore solare che incendia ogni cosa, la Vergine ci invita alla moderazione. Il mese di settembre ci consegna una terra asciutta, riarsa dal fuoco della canicola, che si appresta a essere nuovamente seminata. Non a caso l’antico nome sumero del segno è Ab.Sin, che può essere tradotto come “il Solco”, ovvero la fenditura scavata dalla vanga che presto accoglierà nuovi semi. Nella mitologia greca la Vergine corrisponde alla diade Demetra/Persefone, quest’ultima ancora nel suo aspetto di Kore, la fanciulla illibata, pura, intonsa. Successivamente, nel segno dello Scorpione, avrà luogo l’incontro con Plutone e la Vergine compirà la sua evoluzione in donna sessualmente consapevole, in Regina delle Ombre. Per adesso però – siamo ancora nel mese di settembre – abbiamo una fanciulla adolescente, il cui compito è preservare la sua purezza per il momento opportuno. Lo stesso vale per il raccolto che, ancora fresco, dovrà essere discriminato, immagazzinato e conservato, affinché duri per tutto l’inverno. Da qui l’immagine tradizionale del segno, quella di una donna-angelo alata che sorregge un fascio di grano. Da qui il temperamento parsimonioso, l’attenzione analitica e il proverbiale riserbo dei nati sotto il segno della Vergine. Persone che fanno del contegno e della discrezione uno stile di vita. Eppure, sotto la scorza inflessibile e tagliente, troviamo degli individui estremamente emotivi e carnali, in profonda connessione con la natura, intimamente legati ai ritmi stagionali e ai mutamenti del clima. Solo che il contatto col regno dei sensi non avviene più esclusivamente attraverso il corpo, come accadeva nel Toro, bensì con la mediazione della mente razionale. Mercurio, il dio dell’intelletto, è infatti il loro governatore tradizionale; li spinge a creare una connessione tra il corpo e la mente, tra la natura e la tecnica. Ecco spiegati la precisione, l’attenzione al dettaglio e l’istinto di spezzettare la realtà in ogni più piccola componente per poi ricomporla in uno schema ordinato, riconoscibile e governabile.