Lunedì 21 dicembre alle ore 18.00 circa sarà visibile ad occhio nudo, tempo meteorologico permettendo, la cosiddetta Grande congiunzione tra Giove e Saturno, astrologicamente a 0° gradi nel segno dell’Aquario. Il fenomeno sarà visibile per l’intera settimana e quello che vedremo prospetticamente dalla Terra, volgendo lo sguardo verso sudovest ovvero dalla parte dove tramonta il Sole, saranno i due pianeti i quali appariranno visibili quasi come fossero un’unica stella.
Ma Giove e Saturno formano un aspetto di congiunzione ogni 20 anni circa, dirà qualcuno di voi. Certo ma questo sinodo astronomico ( ma anche astrologico) è così stretto, per cui la separazione tra i due corpi celesti è solo di un decimo di grado, ovvero una distanza pari a 1/5 del diametro lunare, e tenendo sempre il nostro occhio attento alle valenze astrologiche, si terrà a 0 gradi dell’Aquario, un vero e proprio aries point, che come vedremo, sarà testimone ed anticipatore di una nuova epoca. Mantenendoci sull’Astrologia questa congiunzione è detta coniunctio media, ovvero che ricorre una sola volta ogni 240 anni, e che segna il cruciale passaggio da un trigono di un determinato elemento a quello successivo ( nella sequenza Fuoco-Terra-Aria-Acqua). Il 21 dicembre assisteremo quindi alla prima di un ciclo di congiunzioni, quasi consecutive, nella triplicità di Aria, e ci lasceremo alle spalle il vecchio ciclo delle grandi congiunzioni Giove Saturno nella triplicità di Terra, che hanno caratterizzato la nostra storia negli ultimi 250 anni, come analizzeremo in questo articolo.
Un po’ di Storia*
L’osservazione delle congiunzioni Giove Saturno ebbe un ruolo importantissimo nella letteratura riservata all’osservazione del cielo antica, in particolare nella cultura arabo-islamica, e soprattutto nella tradizione persiana. Particolare attenzione vi dedicarono Albumasar, con il suo De magnis coniunctionibus e Alcabitius.
L’aspetto più sorprendente che attirò l’attenzione degli astronomi/astrologi arabi fu l’elemento ( Fuoco-Terra-Aria-Acqua) nel quale questo fenomeno tendeva a replicarsi quasi regolarmente. A causa della combinazione del moto orbitale dei pianeti, una congiunzione piccola calcolata sul moto medio, infatti, si ripete per un periodo di 240 o 260 anni nella stessa triplicità, cioè in segni che appartengono allo stesso elemento, con rari sconfinamenti. A seguire si verifica nella triplicità successiva, dove si ripete nei segni dell’elemento successivo per altri 240 o 260 anni circa.
Il salto di triplicità venne interpretato come “indicatore di un cambiamento radicale o violento di tipo politico o sociale”.
Una volta che 4 cicli finiscono di alternarsi si arriva ad un periodo di 960 anni (240X4), si ritorna al trigono iniziale, quello di Fuoco, con una congiunzione “massima”, che secondo la credenza medievale era indicatrice di “sconvolgimenti ancora più epocali, quali la nascita o la morte delle religioni e la manifestazione di nuovi profeti”.
Sintetizzando possiamo intendere i cicli in tre differenti punti
- Congiunzioni piccole (ricorrenti ogni 20 anni circa) – Quasi sempre nello stesso elemento
- Medie (ricorrenti ogni 240 anni circa) – La prima di un elemento
- Massime (ricorrenti ogni 960 anni circa)-Ritorno nel primo elemento: il Fuoco.
L’ultima Congiunzione Massima si ebbe al tempo di Keplero, che osservò il grande evento con la prima coniunctio media nel trigono di Fuoco del dicembre 1603. Purtroppo le condizioni meteo del cielo di Praga di quel dicembre 1603 non consentirono una facile osservazione allo scienziato, per altro afflitto da un difetto alla vista quale miopia e strabismo. L’osservazione dei moti dei due grandi pianeti dell’astrologia tradizionale proseguì per un intero anno con regolarità fino all’8 ottobre 1605, che lo portò a poter descrivere la grande congiunzione con l’apparizione della stella nova, ovvero la SN1604, descritta nella sua opera De stella nova in pede Serpentarii.
Nella teoria delle Grandi congiunzioni Keplero ridata la nascita di Cristo al 5 a.C.
Seguendo lo schema temporale delle grandi congiunzioni a ritroso, la nascita doveva essere stata annunciata da un’analoga grande congiunzione seguita, forse, dall’apparizione di una cometa, come previsto dalla teoria astrologica e suggerito dalla tradizione Cristiana dell’apparizione della omonima stella natalizia. La ridatazione poggiava sulla precedente triplice congiunzione del 7 a.C., che si verificò per tre volte successive, coinvolgendo Saturno, Giove e infine Marte.
Questa ridatazione della nascita di Cristo al 5 a.C. ha portato alcuni interpreti del pensiero di Keplero a immaginare che lo studioso abbia teorizzato che la Stella Cometa fosse nient’altro che i due pianeti in congiunzione che brillavano grandemente. Non vi è però negli scritti di Keplero nulla di simile, essendo i pianeti distanti per orbita in quell’epoca e sapendo bene che questi non avrebbero potuto apparire come uno solo.
Un po‘ di astrologia.
La grande energia protagonista di quest’ultimo ciclo bicentenario, che ha visto l’indimenticabile 2020 come ultimo anno di fine ciclo, quest’ultimo oltre ad interessare i segni cardinali e i grandi pianeti in Capricorno, è stata sicuramente l’energia collegata all’elemento Terra. L’ultima piccola congiunzione infatti si è verificata il 20 maggio del 2000 nel segno del Toro.
Il ciclo di Terra si è aperto il 17 luglio nel 1802 con una congiunzione in Vergine, seguita da un ritorno nel 1821 di una congiunzione nell’elemento precedente di Fuoco con l’Ariete, per poi proseguire come indicato nel seguente elenco:
17 Luglio 1802 23:19:11 (+00:30) 05° Vergine 07′
19 Giugno 1821 17:44:41 (+00:30) 24° Ariete 38′
26 Gennaio 1842 06:42:41 (+00:30) 08° Capricorno 54′
21 Ottobre 1861 12:56:40 (+00:30) 18° Vergine 22′ 1
8 Aprile 1881 14:28:00 (+00:49) 01° Toro 35′
28 Novembre 1901 17:29:06 (+01:00) 13° Capricorno 59′
10 Settembre 1921 05:13:48 (+01:00) 26° Vergine 35′
8 Agosto 1940 03:23:57 (+02:00) 14° Toro 27′
20 Ottobre 1940 06:36:54 (+02:00) 12° Toro 27′
15 Febbraio 1941 08:36:48 (+02:00) 09° Toro 07′
19 Febbraio 1961 01:01:59 (+01:00) 25° Capricorno 12′
31 Dicembre 1980 22:23:07 (+01:00) 09° Bilancia 29′
4 Marzo 1981 20:07:18 (+01:00) 08° Bilancia 06′
24 Luglio 1981 06:15:07 (+02:00) 04° Bilancia 56′
28 Maggio 2000 18:03:40 (+02:00) 22° Toro 43′
21 Dicembre 2020 19:20:26 (+01:00) 00° Acquario 29′
Le regolarità delle congiunzioni rispetta il ciclo ventennale delle piccole congiunzioni, rare le eccezioni della triplicità di elemento differente dalla Terra, come la congiunzione del 1821 nella triplicità di Fuoco in Ariete e quella tra il 1980/1981 nella triplicità di Aria in Bilancia.
Partiamo dunque dal 1802: ci troviamo agli albori della Rivoluzione industriale. Il mondo di allora cominciò a strutturarsi attraverso i processi legati alla simbologia dei segni di Terra: sicurezza, produzione, concretezza, processo produttivo. La teoria capitalista e la catena di montaggio con il cartellino contatore delle ore lavorate e del bene prodotto.
La rivoluzione Industriale, nata in Inghilterra nella seconda metà del settecento:
“ fu un processo di evoluzione economica e industrializzazione della società che da agricolo-artigianale-commerciale si trasformò in un sistema industriale moderno caratterizzato dall’uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall’utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate (come, ad esempio, i combustibili fossili), il tutto favorito da una forte componente di innovazione tecnologica e accompagnato da fenomeni di crescita, sviluppo economico e profonde modificazioni socio-culturali e anche politiche.”
Wikipedia
Lo sfruttamento delle risorse ( Toro II casa) la gestione e la messa a sistema della produzione con sequenze standard di movimenti e processi controllabili e routinari ( Vergine VI casa) e la solida strutturazione dei rapporti sociali e della difesa del Capitalismo ed attribuzione del valore (Capricorno X casa) hanno caratterizzato gli ultimi 250 anni. La nuova epoca digitale, fluida e liquida, interconnessa si era già recentemente inserita in maniera apparentemente indolore. L’assetto economico aveva riformulato il concetto ottocentesco della catena industriale con le Catene Produttive Globali ovvero lunghe “catene produttive globali” (global supply chains o global value chains Gvc) sfruttando l’interconnessione e la velocità della “rete”, con le quali imprese di paesi diversi aggiungevano pezzi di valore. Questo fenomeno è stato definito “nuova globalizzazione”. Il Mondo era divenuto una immensa fabbrica dove un occhiale veniva prodotto in Cina, le lenti in Italia, i componenti assemblati in California e distribuito in termini globali.
Teorie complottiste a parte ( non vogliamo escludere nessuno e seppure tutto questo sia orchestrato dalla Cina o da una potente setta intergalattica mi pare siano degni strumenti per aprire ad una nuova era) il cosmo e la sua energia sta cambiando piani e modelli operativi. I tre grandi Plutone, Saturno e Giove che hanno agito, senza scrupoli, dal segno del Capricorno in questo 2020, hanno interpretato il loro ruolo di difensori dello status quo capricorniano. Il nemico invisibile ha distrutto in meno di due settimane le lunghissime e costosissime catene di produzione, la produzione globale si è contratta ed obbligato aziende a liberare il dipendente salariato dalla cattività forzata interpretata come presenza in ufficio e dalla produzione garantita vincolata alla registrazione fisica.
La tradizione del Natale, la famiglia, il Dirigente che ha un suo senso circondato da sottoposti, tutto questo è posto in una condizione di isolamento. L’anticonformismo, il tutto possibile dell’elemento Aria comincia, già da qualche anno, a farsi strada con l’economia digitale, che ha permesso di abbattere confini e annullare il senso del Tempo, della certezza e della concretezza, aprendo la possibilità di una accesso diretto a fonti sia di conoscenza che di mercato. L’utilizzo di queste potenzialità come interpretato fin ora, a servizio di un sistema produttivo sovraccarico e desueto, non basta più. La disarticolazione del paradigma della concretezza, dei beni materiali, della funzionalità di processo, saranno lentamente sostituiti da forme sociali ed economiche più fluide, agili e scattanti, come il temperamento sanguigno collegato all’elemento Aria suggerisce.
Ma tutti i valori legati all’elemento Terra, fin ora centrali come l’oggettività, la concretezza, la solida realtà, e non ultima l’indomita resistenza al cambiamento che questi segni ( Toro-Vergine-Capricorno) mostrano ogni volta che qualcosa va fuori del loro controllo, verranno messi in scacco da un inevitabile cambio di passo, verso una realtà meno concreta, misurabile e tangibile, ma più interconnessa e futuristica.
Il ciclo di Terra si chiude e saremo chiamati quindi a lasciar andare l’attaccamento ai beni materiali, le ossessioni per le sicurezze, e superare i limiti della routine e del conosciuto.
Si apre, ripeto seppur lentamente, questo nuovo orizzonte, permeato dal caldo, dall’umido, dalla connessione, dalla diffusione, dal temperamento sanguigno, allegro ed ottimistico. Ma anche da un periodo di grandi progetti, di grande vocazione alla ricerca ed alla scoperta.
Caratteristica di questo elemento è la sua invisibilità. Nessun altro tra i quattro è invisibile, l’aria è l’unico tra gli elementi che è celato agli occhi umani, banalmente non si vede, ma è ovunque, unisce tutto ed è fonte di vita. Come la sua caratteristica più evidente ( ma forse dovremmo dire meno) la sua direzionalità non è prevedibile. L’Aria è capace di progettare grandi cose, di pianificare una struttura perfetta ed asettica. Asettica come la tendenza di questo elemento ad isolare il fattore sentimento dalla sua sfera, elemento disturbante per la realizzazione del progetto perfetto, sempre in agguato, con sussulti emotivi ed irrazionali, a sparigliare le carte in tavola. L’Aria, come suggerisce Liz Greene, è un segno civile e civilizzato, non a caso ha nei suoi glifi due rappresentazioni umane (Gemelli ed Aquario) ed uno strumento tecnico e di precisione: la Bilancia.
Aria come movimento, come spostamento da un emisfero all’altro. I cieli, sempre meno solcati dalla compagnie Aeree in questi mesi di pandemia, forse sono diventati troppo piccoli, e gli spostamenti in un epoca digitale non hanno più quella logica di necessità. Lo Spazio è la nuova frontiera: i pianeti del Sistema solare sono sempre più vicini e Cina e Usa continuano la loro corsa verso Marte. Programmi di colonizzazione del Pianeta rosso sono ampiamente conosciuti e riportati da Media. I confini della Terra cominciano a farsi stretti, oltre c’è qualcosa di sondabile, da cui comunicare, e in cui approdare con nuovi modelli di sviluppo e dove costruire nuove comunità. Comunità: altra parola d’Aria, ma distante dalle comunità fisiche tradizionali accomunate da valori e tradizioni stratificate dal passare del Tempo. La comunità d’aria non ha genere, non ha uno spessore culturale intrinseco, ma è mossa dalla curiosità, dalla voglia di scambiare, di trasmettere e diffondere, di essere connesso al di là dello spazio e del tempo e del corpo. Se il progetto perfetto lo consente il virtuale è sentito come degno sostituto del tangibile e del fisico corporale.
Un altra simbologia dell’Aria è lo scambio, la trasmissibilità, compreso l’apparato respiratorio, così duramente messo in pericolo dal Virus Sars-Covid-19. Il Virus, nella sue numerose manifestazioni ha come caratteristica principale quella di attaccare i polmoni. Come se si cercasse di fermare il principio base di questo ’elemento che spinge allo scambio e permette la vita.
Quindi il 21 dicembre occhio all’orizzonte, là dove tramonta il Sole, per vedere questo affascinante spettacolo dell’Universo che ci indica una nuova strada. Se la mancherete bisognerà aspettare il 31 ottobre 2040, il 7 aprile 2060, il 15 marzo 2080, solo quest’ultima vicina ed intensa quanto quella che ci aspetta in questo straordinario solstizio di inverno.
*Fonti: la parte storica è stata affrontata grazie alla lettura della rivista Coelum-Astronomia n°250/2020 . Ve ne consiglio la lettura ed il download gratuito.